Papa Francesco sulla fine del mondo

«Ignoriamo il tempo in cui avranno fine la terra e l’umanità, e non sappiamo il modo in cui sarà trasformato l’universo. Passa certamente l’aspetto di questo mondo, deformato dal peccato. Sappiamo, però, dalla Rivelazione che Dio prepara una nuova abitazione e una terra nuova, in cui abita la giustizia, e la cui felicità sa-zierà sovrabbondantemente tutti i desideri di pace che salgono nel cuore degli uomini» (Vaticano II). Ecco la meta a cui tende la Chiesa: è, come dice la Bibbia, la «Gerusalemme nuova», il «Paradiso».

Più che di un luogo, si tratta di uno “stato” dell’anima in cui le nostre attese più profonde saranno compiute in modo sovrabbondante e il nostro essere, come creature e come figli di Dio, giungerà alla piena maturazione. Saremo finalmente rivestiti della gioia, della pace e dell’amore di Dio in modo completo, senza più alcun limite, e saremo faccia a faccia con Lui! (cfr 1Cor 13,12). E’ bello pensare questo, pensare al Cielo. Tutti noi ci troveremo lassù, tutti. E’ bello, dà forza all’anima. (Udienza generale di Mercoledì 26/11/2014)

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